Dopo la parentesi della reunion con gli Scisma, Paolo Benvegnù si presenta nuovamente al Monk Club di Roma in veste di solista, con quattro album di spessore già all’attivo, oltre gli EP di debutto, costruiti con grande sapienza musicale e da testi di altissimo livello
L’ultima fatica, “Earth Hotel” è un disco stratificato, ogni strato, ogni ascolto è una scoperta.
Strato dopo strato vuole parlare all’ascoltatore di se stesso, della sua vita e lo accompagna in vacanza nell’albergo dell’anima, “Tutto mi parla di te” dice in “Orlando” il brano con cui apre il concerto: è una gemma preziosa che ci ricorda, con il dovuto rispetto, Luigi Tenco.
Di seguito “Nello spazio profondo” un sunto della sperimentazione musicale di Benvegnù e della poetica: “le parole sono pietre ambiziose”.
A maggior testimonianza del viaggio musicale intrapreso negli anni, seguono in un crescendo “Feed the destruction“, “Avenida Silencio“, “Una nuova innocenza“. Poi “tutto si trasforma” nell’interpretare “Quando passa lei”, con l’intensità che man mano cresce, facendosi densa e palpabile, facendo sentire cosa vuol dire “essere debole” ne “Il mare Verticale”… un vero capolavoro.
“Ma io lascio che le cose passino e si sfiorino perché non sono in grado di comprenderle”. Con queste parole Paolo Benvegnù sembra volersi quasi distaccare dal pubblico che lo ascolta, ma al contrario è più forte la sensazione che la durezza tenda a fondersi alla dolcezza divenendo una forza magnetica che esorta la platea a seguirlo facendo prendere loro le distanze da ciò che li circonda.
Eccoci di nuovo sulla Terra con i successivi “Love Is Talking” e “Suggestionabili” più duri e dal ritmo serrato, per poi di nuovo essere toccati nel profondo con “Io e te” e “Johnnie and Jane” a chiudere la scaletta.
Nei bis “Io ho visto“, l’intensità emotiva di “Nel silenzio” e “È solo un sogno“. A concludere “Sempiterni sguardi e primati” e il suo brano più famoso “Cerchi nell’acqua“.
Un momento di grande intensità, ecco come descrivere il concerto di Paolo Benvegnù, e anche se “ogni istante si scioglie in quello a venire” questo accompagnerà per molto tempo chi era qui in questa serata.
Questa la scaletta del concerto al Monk Club di Roma:
Orlando / Nello spazio profondo / Feed the Destruction / Avenida Silencio / Una nuova innocenza / Quando passa lei / Il mare verticale / Avanzate, ascoltate / Love Is Talking / Suggestionabili / Io e te / Johnnie and Jane
BIS: Io ho visto / Nel silenzio / È solo un sogno / Sempiterni sguardi e primati / Cerchi nell’acqua
Galleria fotografica a cura d Fabrizio Di Bitonto