Vittoria (quasi) scontata per gli ex-tenorini (in realtà sono due tenori ed un baritono), partiti dalla trasmissione tv “Ti Lascio Una Canzone”. La vittoria sanremese è stata la ciliegina sulla torta di una carriera fulminante ed entusiasmante
Il trio de Il Volo, rappresenta allo stato attuale, il più grande fenomeno musicale italiano d’esportazione da cinquant’anni a questa parte. Un successo stratosferico, difficile da decifrare e da capire. Il perché Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble siano riusciti laddove, nessuno è mai arrivato dai tempi di “Mister Volare” Domenico Modugno, forse adesso lascia ancora perplessi. Sono si, bravissimi, oltre che tre ragazzi semplici e straordinariamente umili: cantano e propongono la parte migliore della cultura italiana nel mondo, ma cosa li rende così irresistibili?
Basta questa loro bravura immensa, la freschezza giovane che portano con sé, l’entusiasmo e la loro umiltà a fare di loro quello che sono?
Indubbiamente è un connubio importante quello che i tre ragazzi de Il Volo, rappresentano: essere giovani ed amanti dei grandi classici della musica internazionale; una perfetta fusione tra innovazione e tradizione.
Diciamoci la verità, forse una loro mancata vittoria al Festival di Sanremo quest’anno sarebbe stata vista come una sorta di lesa maestà: magari la loro canzone non è proprio per tutti i gusti, anche se cantata con un’intensità tale da renderla di una bellezza sublime.
Più di qualcuno dirà che il pezzo di Nek, “Fatti Avanti Amore“, meritava di vincere, in quanto effettivamente molto bello ed orecchiabile, anche se si parla di tutt’altro genere rispetto alla canzone de Il Volo, ma sarebbe stato uno smacco alla storia stessa di Sanremo.
Sanremo non è solo un Festival nazionalpopolare, come molti sostengono, ma ha un difficile fardello da portare avanti da tanti anni, per farla breve da “Nel Blu Dipinto di Blu” in poi. È la vetrina della migliore arte canora di sempre, quella che deve andare oltre le Alpi, oltre il mare, superare gli italici confini ed abbracciare il mondo.
Con il passare del tempo il Festival di Sanremo non ha retto il confronto con se stesso, apparendo oramai come una kermesse stanca e ripetitiva che poco o niente aveva ancora da dire a un’ Italia e ad un Mondo in continua evoluzione.
Quest’anno non poteva perciò privarsi della soddisfazione di far vincere chi sta davvero portando lustro oltre i confini nazionali, la musica e la cultura italiana. Stavolta non si poteva e non si doveva sbagliare.
Poteva il Festival di Sanremo negarsi l’onore di cedere proprio a loro la palma dei vincitori? Decisamente no.
Ed è così che “Grande Amore” è stata decretata la canzone vincitrice ed Il Volo come i trionfatori, di questa edizione dei record condotta da Carlo Conti.
Da domani partirà il test del mercato discografico, dei passaggi radiofonici e dei trend su Spotify ed altri canali attezzati per lo streaming o l’acquisto di musica in digitale. Inizierà la sfida per vedere chi è il vincitore delle vendite tra tutti gli artisti di quest’anno.
Per adesso, sappiamo che Il Volo hanno vinto con “Grande Amore“, Nek giunge secondo con “Fatti Avanti Amore“, vincendo anche il Premio al miglior arrangiamento e il Premio Sala Stampa “Lucio Dalla” (Sala Stampa Radio-TV), mentre Malika Ayane giunge terza con la canzone “Adesso e qui (Nostalgico presente)“ vincendo il Premio della Critica “Mia Martini”.
Per Il Volo, dunque, un altro indimenticabile successo. Tony Renis, colui che ha scommesso molto su di loro, sarà ancora più contento di questo grande risultato raggiunto dai tre giovanissimi tenori, per non parlare di chi li ha visti in pratica nascere artisticamente e cioè Antonella Clerici in quella fortunata edizione di “Ti Lascio Una Canzone” del 2009.