Abbiamo incontrato i RanaBlues, band romana che dal 2010 porta avanti un progetto molto interessante che vuole un po’ riscoprire le origini del prog e plasmarle con le moderne sonorità. Già un disco all’attivo ed un secondo in cantiere. Conosciamoli da vicino
Loro sono Mario Persili, Pietro Gugliandolo e Marco Sorbello, in arte RanaBlues. Mario è il cantante e l’autore di gran parte delle canzoni di questo gruppo per il quale suona anche tastiera e synth. Marco Sorbello è il batterista del gruppo e Pietro Gugliandolo è il chitarrista. Si conoscono da sempre, suonano da tantissimo tempo. I loro primi ruggiti musicali, in piena epoca di contestazione giovanile, negli anni Settanta quando si muovevano “tra le botte in cortile e nei corridoi”, tanto per citare una frase di “Compagno di Scuola” di Antonello Venditti. In occasione del festival per band emergenti che si svolge a Roma, “Anime di Carta”, li abbiamo voluti conoscere più da vicino e rivolgere loro qualche domanda sull’origine del loro curioso nome, sulla loro particolare musica e sui loro progetti futuri.
Come vi siete conosciuti?
Noi ci conoscevamo da ragazzi, suonavamo in una band da ragazzi negli anni Settanta, nelle scuole, durante il periodo della contestazione, dell’impegno giovanile. Erano i periodi delle botte nei corridoi e nei cortili e noi facevamo rock e blues in quel contesto di emancipazione e di ribellione. Ci esprimevamo attraverso la musica.
Ma venivate già da esperienze diferenti pregresse come musicisti all’interno di altri progetti, o quella era la prima vera approccio con la musica per voi?
Era la prima esperienza, poi ci siamo incontrati di nuovo a distanza di anni, dove ognuno di noi ha avuto altre esperienze, chi nel jazz, chi nel blues e… diciamo che ci siamo riuniti sotto questo nome di RanaBlues
Perché il nome RanaBlues?
Ci affascinava molto il discorso della metamorfosi. La rana nell’arco della sua esistenza fa una metamorfosi, nasce girino nell’acqua poi pian piano si trasforma in rana uscendo dall’acqua. Se vai a spulciare sul significato simbolico della rana, tu vedi come nelle culture antiche, Egizi, Sumeri, Fenici, Israeliti ecc… la rana è sempre comunque protagonista: c’è la divinità della rana per gli antichi Egizi, per altri popoli antichi significava rinascita, per altri di fortuna. In quasi tutte le culture, antiche e moderne, orientali ed occidentali la rana ha un significato. La rana incanta, per la sua doppia esistenza acquatica e terrena… la rana è trasformazione continua, e noi vogliamo trasmettere queto senso di trasformazione poi va detto che il nome RanaBlues è un nome particolare, ed è un nome che si ricorda proprio per la sua particolarità.
Le vostre canzoni vogliono trasmettere quindi un senso di cambiamento, di trasformazione e maturazione interiore?
Non a priori. Inizialmente le nostre canzoni nascono per trasmettere sincerità. Noi non lanciamo messaggi, non c’è un discorso preconcetto dietro ad ogni nostro pezzo. Attraverso una canzone esprimiamo momenti, sensazioni, istanti. Cose che magari tutti hanno dentro ma che non riescono ad esprimere. Noi lo esprimiamo tramite la nostra musica.
Voi siete stati sempre un trio?
Abbiamo provato una formula a quattro con un amico bassista ma questa è pertanto la nostra formazione standard pressocchè invariata dal 2010.
Avete fatto anche un disco?
Si, già fatto, finito. E devo dire che il risultato è più che soddisfacente per noi. Abbiamo in preparazione anche un secondo LP, speriamo di trovare una soluzione ottimale anche per questo secondo lavoro. Il nostro primo disco, porta il nostro nome, si compone di nove brani che rappresentano il nostro percorso musicale dal 2010 a oggi. Il CD è la cristallizzazione di una serie di cose, dalle quali hanno preso il via altre cose.
C’è già del materiale nuovo per l’album che state facendo o si tratta di brani comunque già scritti ed eseguiti che non avete potuto inserire nel primo album?
Si tratta di materiale nuovo, inedito. Nulla di già eseguito né di già scritto. Sulla linea sempre del nostro stile che si trasforma, rimanendo come la rana, in perenne metamorfosi
L’album onomino dei RanaBlues è edito da Terre Sommerse ed è disponibile in digital download su Amazon e iTunes
Galleria Fotografica a cura di Mariano Trissati