Da 25 al 28 luglio 2024 la Musica dell’Anima plana per la 36esima volta sull’abitato di Porretta Terme. Per l’occasione la località dell’appennino bolognese, che grazie a una serie di spettacolari murales tematici porta anche sulle facciate delle case i segni del suo destino di capitale europea del rhythm & blues, torna a essere la degna controparte di Memphis, per convenzione culla dell’intera musica roots, blues, soul e rock del Nord America
Al duraturo, ideale gemellaggio non nuoce il fatto che il Porretta Soul Festival abbia ottenuto il patrocinio ufficiale di due importanti istituzioni degli Stati Uniti: il Consolato americano a Firenze e la NIAF, National Italian American Foundation.
Come ossatura della manifestazione è stata nominata la Memphis Music Hall of Fame Band; diretta da Kurt Clayton, un professionista che ha lavorato con Stevie Wonder, George Clinton e Chaka Khan, fungerà da supporto orchestrale per più solisti.
Istituzionalmente, è la formazione di strumentisti titolata ad accompagnare, onorare e celebrare i personaggi cooptati in quell’Olimpo del Tennessee; per dire, tra gli ultimi di una nobile lista troviamo Mavis Staples, Booker T. Jones, Billy Lee Riley, Dee Dee Bridgewater, Don Byant, Aretha Franklin e i Box Tops.
Nientemeno che Priscilla Presley si è spesa per benedire la scelta, ricordando, tra i motivi del link di Memphis con Porretta e più in generale con il paese del Belcanto, l’ispirazione per Elvis delle melodie e degli interpreti di origine italiana, e cita Frank Sinatra, Dean Martin, Mario Lanza e Caruso.
Memphisiana è l’ospite di riguardo, immortalata nei manifesti e nelle locandine: la splendida Wendy Moten, soul singer di alta classe che aveva esordito al Rufus Thomas Park nel 2019 e due anni dopo era arrivata seconda all’edizione statunitense di The Voice.
Con il supporto dell’orchestra guidata da Clayton, il Porretta Soul accoglierà nomi nuovi: i memphisiani veraci Jerome Chism, perenne star dei club di Beale Street; Gerald Richardson, che confessa di avere un debole per il R&B, “basta che abbia un tocco old school”; Jonathan Ellison, chitarrista in blues-con-ritmo tra i più fidati il cui ultimo album si intitola, significativamente, “Guitar Cry For Me”. La carovana offrirà meritato spazio anche alle cantanti coriste – Shunta Mosby, Dani McGhee e Candy Fox – oltre che all’incredibile showman texano Captain Jack Watson.
Non manca all’appello il chitarrista e bandleader abruzzese Luca Giordano, stavolta in compagnia del bluesman Chris Cain di scuderia Alligator, “il B.B. King di San Jose”. Giordano è di casa su questo palco: in passate edizioni la sua band vi ha accompagnato un beniamino come Sax Gordon e il debutto di star del calibro di Sugaray Rayford, Toni Lynn Washington, Leon Beal, Mighty Mo Rodgers e lo stesso Cain. “Luca non mi ha mai deluso”, dichiara Graziano Uliani, inventore e indiscusso patron della rassegna, che dal 1988 se ne occupa fino ai minimi particolari e ha invariabilmente l’ultima parola (ma spesso anche la prima) sui nomi in cartellone.
La scaletta, che ripropone Mitch Woods, il re del pianoforte boogie, comprende altri nomi che frequentano la ambigua linea di demarcazione tra soul e blues. Ecco Johnny Rawls, sulle linee di O.V. Wright, Otis Clay e Syl Johnson, con una band sopraffina italo-tedesca che integra elementi degli Özdemirs, consolidata sponda del veterano del Mississippi in Europa, e l’organo Hammond del torinese Alberto Marsico. E poi, con i francesi Soul Shot, Alabama Mike, a sintetizzare il gospel con la street cred dei quartieri proletari di Richmond, California.
La Francia invia inoltre Miss Bee & The BullFrogs, sotto il tallone di Maëlys Baey, sciantosa e sassofonista, e c’è spazio per altri paesi storicamente fornitori: l’Australia con le deliziose Sweethearts, studentesse delle superiori dell’area di Melbourne – già diverse sue classi si sono avvicendate attraverso gli anni -, e l’Irlanda con i Dublin Soul, che insieme al tastierista Eamon Flynn schierano un soul man finora sfuggito alla rete di Uliani: il focoso Andrew Strong, emerso nel film culto “The Commitments”.
Doppio lavoro per Rick Hutton, nativo del Merseyside e residente in Italia da tempo immemorabile ma non abbastanza da attenuarne l’accento scouser: oltre al rinnovo del contratto come inimitabile presentatore, canterà con la Gaudats Junk Band, la formazione toscana che suona strumenti fai-da-te, costruiti con materiale di riciclo.
Riceverà infine l’ambito Sweet Soul Music Award Billy Vera, persona dall’eclettismo impressionante: cantante, compositore, attore cinematografico, autore, storico della musica pop e rhythm & blues e deejay radiofonico; chi scrive queste note ricorda con invidia che negli anni Ottanta gestiva una library personale di oltre duecentomila dischi! La sua hit di maggior impatto commerciale fu “At This Moment”, un numero uno nel 1987 alla testa del suo gruppo, Billy Vera & The Beaters; più tardi portò a casa il Grammy per le note a un’antologia di Ray Charles. Nel 1967 il suo “Storybook Children”, scritto con Chip Taylor, costituì un precedente formidabile. La decisione di far duettare sul brano, una tenera ballad post-adolescenziale, il caucasico Vera con la soul sister Judy Clay segnò un’epoca: il 45 giri uscito su Atlantic rimane la prima love song interrazziale a entrare in classifica negli Stati Uniti. Un trionfo di amore e di lotta.
Al Porretta Soul Festival pari attenzione che alla musica dal vivo è riservata allo Street Food Village, zeppo di leccornie di varie regioni d’Italia. Le stesse di provenienza delle band che animeranno i concerti gratuiti in piazza della Libertà sul Rufus Thomas Cafè Stage, a cui immancabilmente si uniranno le star del palco serale in elettrizzanti jam a sorpresa. Tutti motivi che hanno fatto confessare a Selassie Burke che “qui a Porretta è molto meglio che a Memphis”. Per la cronaca, “qui a Porretta”, oltre al parco intitolato a Rufus Thomas c’è una via Otis Redding e un vicolo consacrato a Sam Cooke. E al suo compianto papà Solomon Burke, “the King of Rock and Soul”, hanno dedicato un ponte sul Reno.
Questo il programma Porretta Soul Festival 2024:
Giovedì 25 luglio
Sweethearts (Australia) Feat. Mitch Woods / Johnny Rawls / Chris Cain & The Luca Giordano Band Special Guest Captain Jack Watson
Venerdì 26 luglio
The Gaudats Junk Band / Miss Bee & The BullFrogs / Mitch Woods & His Rocket 88s / Memphis Music Hall Of Fame Band / Shunta Mosby / Dani McGhee / Candy Fox /Jonathan Ellison / Jerome Chism
Sabato 27 luglio
Alabama Mike & Soul Shot Band / Memphis Music Hall Of Fame Band / Shunta Mosby / Dani McGhee / Candy Fox / Gerald Richardson / Billy Vera / Wendy Moten
Domenica 28 luglio
Andrew Strong (From The Commitments) & Dublin Soul (Ireland) / Captain Jack Watson / Memphis Music Hall Of Fame Band / Shunta Mosby / Dani McGhee / Candy Fox / Jerome Chism / Jonathan Ellison / Gerald Richardson / Wendy Moten / Billy Vera
Info e biglietti su: Porretta Soul Festival
Come di consueto, anche quest’anno saremo presenti a Porretta Terme per raccontarvi giorno per giorno il Soul Festival, ma nel frattempo vi lasciamo sfogliare una carrellata di immagini raccolte durante le ultime edizioni.