Non solo band emergenti, ma anche gruppi ben affermati: Il Pan Del Diavolo, Il Muro Del Canto, kuTso e Marta Sui Tubi, solo per citarne alcuni. Una prima edizione da incorniciare, sia per la qualità espressa a livello di musica, sia per l’accoglienza del pubblico
La prima edizione del Nessun Dorma Rock Festival di Guidonia, è stata aperta dal duo siciliano de Il Pan del Diavolo formato da Pietro Alessandro Alosi (chitarra, grancassa e voce) e Gianluca Bartolo (chitarra e voce), autori di una performance raffinata e suggestiva, ha calato subito gli assi!
Il Pan del Diavolo nasce a Palermo nel 2006 e subito comincia a farsi conoscere in giro per la Sicilia, vincendo numerosi concorsi regionali, fino ad approdare nel 2010 al Premio Tenco, come finalista nella sezione “Migliore Opera Prima” con il loro album d’esordio “Sono all’Osso” pubblicato dalla Tempesta dischi. Il 3 giugno 2014 è uscito il terzo album in studio del gruppo, intitolato “FolkRockaBoom“, registrato al Duna studio, mixato in Arizona da Craig Schumacher e prodotto dalla band in collaborazione con Antonio Gramentieri. L’album vede anche la partecipazione di Andrew Douglas Rothbard e Sacri Cuori.
Un disco dal quale il gruppo ha proposto diversi estratti durante il live di Guidonia tra i quali “Mediterraneo“, “Vivere Fuggendo” e “Nessuna Certezza” e appunto il brano che da il titolo all’album “FolkRockaBoom“. Il particolare mix tra rockabilly, bluegrass e folk aiutato da un virtuosismo chitarristico degli elementi, in grado di generare vere e proprie magie dalle chitarre, fanno di questo gruppo uno dei più apprezzati del panorama italiano indipendente, anche fuori dai confini nazionali: nel marzo 2013 infatti si esibiscono ad Austin, in Texas, in occasione del South by Southwest e di recente hanno preso parte con Lo Stato Sociale ad un tour internazionale che li ha portati a suonare tra l’altro a Londra, Amsterdam e Bruxelles.
A seguire Il Pan Del Diavolo, la band de Il Muro del Canto, bandiera della nuova musica popolare romana, che non ha saputo nascondere l’emozione di tornare a suonare laddove tutto cominciò molto tempo da, ovvero davanti al loro pubblico di casa, prima di involarsi verso il successo sul piano nazionale e creare un nuovo filone musicale che riscopre la tradizione popolare e la porta ad adattarsi agli anni attuali. Della loro musica si è detto che “è senza tempo e racconta storie che possono adattarsi a qualsiasi periodo”.
Tra i gruppi più attesi, hanno sciorinato uno dietro l’altro i loro successi, quelli che li hanno resi grandi in questi anni, e che hanno riportato in auge la musica popolare romana, sin dal primo loro disco “L’Ammazzasette“. E proprio con “L’Ammazzasette”, brano che apriva e dava il nome al loro primo album, ha aperto il concerto de Il Muro Del Canto al Nessun Dorma, proseguito con “Ancora Ridi“, “ Maleficio“, “Cristo De Legno“, “Serpe ‘n Seno“, “Luce Mia” e poi ancora con “Chi Mistica Mastica“, “La Terra è Bassa“, “Il Canto degli Affamati“. Drammi popolari portati in musica, incentrati sull’amore, sulla morte e sull’anticlericalismo interpretati con la particolare interpretazione datagli dalla voce di Daniele Coccia e dal suono malinconico della fisarmonica di Alessandro Marinelli, racconti narrati con ironia e sagacia da Alessandro Pieravanti alla batteria/percussioni e voce narrante nel gruppo romano.
Sabato 13 giugno, seconda serata del Festival, ha visto il concerto dei kuTso, che nel loro anno straordinario, che ha avuto come punta di diamante la loro partecipazione a Sanremo tra le giovani proposte, e la conquista del premio della critica ed il secondo posto dietro Giovanni Caccamo, stanno dando vita ad un tour eccezionale a supporto del loro ultimo lavoro “Musica per Pensone Sensibili“.
Era interessante vedere come avrebbe reagito il pubblico di Guidonia al loro ritorno, dopo la kermesse sanremese, pubblico che ha visto gli esordi anche di questo gruppo, quando anni fa, muovevano i primi passi nei locali di zona, e ora tornano a suonare davanti ai loro amici di sempre. Il calore della gente non si è fatto attendere. E loro naturalmente hanno dato il solito spettacolo fatto di pura adrenalina: uno spettacolo fatto di musica, travestimenti, gag divertenti come nel più classico stile kuTso. Donatello Giorgi che alla chitarra, omaggiava il Nessun Dorma Rock Festival, portandosi per tutto lo spettacolo una ingombrante sagoma del Maestro Pavarotti attaccata alle spalle; Matteo Gabbianelli che si dimenava tra salti, pertiche e giravolte, manifestando un’energia assoluta sul palco. La musica poi faceva tutto il resto: ogni loro brano ormai per i fan è un vero e proprio tormentone: da “Aiutatemi” a “Call Center“, da “Via Dal Mondo” a “Elisa“, passando per “E Mi Eccito“, “Questa Società” e “Marzia” perché la loro musica è fatta soprattutto per divertire.
Era interessante anche vedere il ritorno a tre dei Marta Sui Tubi, recentemente tornati alla formazione originale che vede Giovanni Gulino alla voce, Carmelo Pipitone, voce e chitarra e Ivan Paolini alla batteria. Dal 2008, il gruppo vedeva la presenza anche di Mattia Boschi (violoncello e basso) e Paolo Pischedda (tastiere e violino), andati via agli inizi del mese. Per loro un ritorno al passato.
Domenica 14 la kermesse è stata chiusa dagli esplosivi Management del dolore post operatorio, con il frontman Luca Romagnoli vero e proprio catalizzatore dell’attenzione, con escursioni tra il pubblico e un’arrampicata sul traliccio di sostegno del palco (emule di Eddie Vedder) per la gioia dei fotografi e dei fan.
A seguire i Fast Animals and Slow Kids, band perugina, capitanata dall’energico frontman Aimone Romizi e reduce dalla recente pubblicazione dell’ultimo album “Alaska” e divenuta negli anni una delle più amate formazioni della scena rock alternativa italiana, e che apriranno il live romano dei Verdena il 14 luglio al Postepay Rock in Roma.
Foto e video a cura di Mariano Trissati