A cinque anni di distanza da “Tempi Supplementari”, Luigi Perazzelli pubblica “Vigiles”, un album che si avvale della collaborazione di Leo Folgori. Dieci brani, dieci storie nelle quali scava dentro la sua personalità, mettendo sul piatto sentimenti, dubbi, incertezza, senza mai perdere il buon umore
Un po’ istrione, un po’ pensatore, un po’ poeta, Luigi Perazzelli rappresenta al meglio la nuova leva del cantautorato romano, che strizza l’occhio al passato, alla tradizione popolare, è vero, ma riesce a mantenere quel senso di attualità che non guasta mai. Lo abbiamo incontrato presso il Presso il Dix Music Studio di Roma, sala di registrazione, arrangiamenti e pre-produzione di Diego Calcagno (tra le sue collaborazioni nel passato ricordiamo Franco Califano, Lillo e Greg, Gerardina Trovato, Bungaro, Patrizia Barrilà, Mario Biondi), per parlare di “Vigiles”, album che vede la collaborazione di Leo Folgori, altro noto cantautore dell’underground romano, voce ed armonica nel brano “Ti regalo un abbraccio” che in pochi giorni dalla pubblicazione ha totalizzato quasi ventimila visualizzazioni su YouTube.
Ciao Luigi, parliamo di questo tuo nuovo album “Vigiles”
“Questo secondo album esce a cinque anni di distanza da “Tempi Supplementari”, è un’autoproduzione, realizzato qui al Dix Music Studio di Diego Calcagno e al Pins Studio di Riccardo Spilli. Si compone di dieci tracce, alcune di queste, come “Ti regalo un abbraccio”, frutto della collaborazione con Leo Folgori, altre come “Rosa” scritta insieme a Graziano Piras, poi ovviamente non manca anche in questo album la presenza di Pino Malagreca, grande poeta popolare romano, molto amico di Ninetto Davoli e di Pierpaolo Pasolini, e recentemente scomparso, che io ho avuto la fortuna di conoscere e col quale ho potuto vantare una grandissima e profonda amicizia, oltre che un sodalizio artistico e professionale. Tra i brani appunto una sua poesia “La Pupa del Lungotevere” che io ho musicato e “Oltre il Mare” brano del quale io ho composto la musica e lui il testo”.
Perché questo titolo “Vigiles”?
“I Vigiles, narra la leggenda, era il primo corpo di vigili del fuoco della storia, ai tempi dell’antica Roma, creati proprio dall’Imperatore Augusto. Giravano di sera per la città per spegnere roghi e principi di incendio. Nei miei concerti faccio sempre una battuta: “Pensate ‘sti Vigiles al tempo di Nerone che c… si facevano!” Mi piaceva mettere questo titolo perché era un po’ il mio sogno da bambino quello di fare il vigile del fuoco, e devo dire che ho tentato di farlo, attraverso concorsi, ma la vita mi ha fatto prendere un’altra strada. Il secondo motivo di questo titolo è legato al fatto che è una parola sola, facile da memorizzare. Il senso dell’album è questo: essere diretto, semplice, andare subito al punto. È un album semplice nella sua veste grafica, nella sua confezione, nei brani, nei testi”.
Come nasci come cantautore?
“Inizio con la Theorus Campus Band, una cover band di Venditti, De Gregori e altri. La musica d’autore italiana è stata da sempre la mia fonte di ispirazione, anche se ho subito da sempre il fascino anche del rock dei Ramones, anche se non sembra. Una sera ci trovammo ad aprire il concerto di Stefano Rosso, autore indimenticabile, troppo poco valorizzato. Fu lui, che ci spronò a scrivere canzoni nostre. Io già avevo scritto qualcosa, ma non avevo mai fatto sentire nulla a nessuno. Fino a quando poi decisi di dar vita alla mia musica e nel 2015 arrivare a “Tempi Supplementari” il mio primo album di inediti, come Luigi Perazzelli, ma sempre accompagnato dai miei compagni di avventura dei Theorus Campus: Riccardo Spilli (batteria), Giuseppe Crognale al basso, Syd Crognale alle tastiere e Stefano Ciancarella (chitarra elettrica). Conoscevo Diego (Calcagno n.d.r) sin da ragazzo, aveva già collaborato con grandi artisti come il maestro Califano, Lillo e Greg e altri, come produzione, pre-produzione e arrangiamenti. Ha voluto produrre il mio primo album che è stato un piccolo successo, e di questo ne vado abbastanza fiero”.
Ovviamente dopo questa uscita è prevista una presentazione ufficiale ed una serie di concerti come lancio promozionale.
“Tra fine agosto e i primi di settembre abbiamo alcune date a Roma per farlo sentire dal vivo. Dovremmo essere ospiti alla chiusura della festa nazionale del PCI a Colli Aniene, poi a metà o fine settembre, a San Lorenzo ci sarà la serata live di presentazione ufficiale dell’album”.
“Ti regalo un abbraccio” brano scritto con Leo Folgori sta facendo da traino al disco, le aspettative sono alte.
“Ma guarda, quasi ventimila visualizzazioni non ce le aspettavamo. In tempi come questi dove la musica che va di più non è questa. Non ci aspettavamo questa risposta di pubblico, per un brano dal sapore così antico, soft, classico, con un’influenza jazz. Uno stile per certi versi “datato”. Mi piace l’idea di riportare sul palco, anche tra i giovani questo tipo di musica”.
Tu sei molto poliedrico, i brani dell’album “Vigiles” spaziano molto tra vari generi.
“Ho sempre spaziato così tanto: passo dalla musica d’autore, al jazz, al pop, al rock, faccio testi ironici, più seri, a volte arrabbiati e poi parlo d’amore. È un mio modo di propormi. Ed in questo album c’è un po’ di tutto, ma il concetto resta sempre quello: la semplicità. Credo che questo sia più onesto rispetto al primo album, nel senso scherzoso del termine, cerco di essere più sincero con me stesso e verso il pubblico che mi segue”.
L’album “Vigiles” di Luigi Perazzelli è disponibile su tutti gli store digitali, in streaming su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui), e in digital download su Amazon (qui).