“Jazz is Back!”, questo il titolo del primo concerto, dedicato a tutti gli operatori sanitari, in Italia e in Europa dopo il lockdown. Sul palco del Teatro Olimpico di Vicenza si succederanno quattro formazioni, coinvolgendo alcuni dei massimi protagonisti del jazz italiano, raccolti in tre duetti (Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, Claudio Fasoli e Paolo Birro, Gianluigi Trovesi e Umberto Petrin) e un trio (Luca Aquino, Giovanni Guidi e Flo)
Lunedì 15 giugno sarà una data simbolica: in tutta Italia, infatti, potrà riprendere la vita nei teatri e nei luoghi dello spettacolo dal vivo (con le dovute limitazioni e precauzioni), dopo oltre tre mesi di chiusura per l’emergenza sanitaria. In questa occasione dal grande significato, il Teatro Olimpico di Vicenza sarà tra i primi in Italia a riaprire i battenti al pubblico e ai lavoratori dello spettacolo. Lo farà con un evento straordinario, il concerto “Jazz is Back!“, che segnerà il ritorno di grandi musicisti sul palco dello storico teatro vicentino.
Il concerto avrà la forma di una piccola maratona, con ben quattro formazioni che si succederanno sul palco, coinvolgendo alcuni dei massimi protagonisti del jazz italiano, raccolti in tre duetti (Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, Claudio Fasoli e Paolo Birro, Gianluigi Trovesi e Umberto Petrin) ed un trio (Luca Aquino, Giovanni Guidi e Flo).
Tutto il pubblico in sala sarà costituito esclusivamente da operatori sanitari (medici, infermieri e amministrativi che in questi ultimi mesi hanno lavorato per l’emergenza del Covid-19).
L’accesso al Teatro Olimpico sarà su invito, e ad ingresso gratuito. Il concerto si svolgerà nel più rigoroso rispetto delle normative e ordinanze imposte per gli spettacoli dal vivo, compresa l’applicazione della distanza di sicurezza tra gli spettatori, in seguito alla quale i posti disponibili saranno limitati.
Tutti gli artisti, assolutamente rappresentativi del jazz italiano, sia per stili che per differenze generazionali, sono a vario titolo molto legati a Vicenza e al Teatro Olimpico in particolare.
Il duetto di Paolo Fresu con il bandoneonista marchigiano Daniele Di Bonaventura è sinonimo di lirismo venato di mistero: siamo di fronte a una versione dark ed essenziale dell’universo sonoro di Fresu, la tromba più amata del jazz italiano. Tra tempi sospesi e linee fluttuanti, l’intersezione dei mood davisiano-mediterranei di Fresu con gli ingredienti sudamericani introdotti dallo strumento a mantice produce una struggente tensione melodica.
Il sassofonista e clarinettista Gianluigi Trovesi e il pianista Umberto Petrin hanno scritto pagine importanti del jazz italiano sia individualmente che con il loro duo, documentato su dischi che esaltano la capacità di lavorare con la massima fantasia sulle formule del jazz, ma anche della musica colta e popolare. È significativo che Trovesi provenga dal paese bergamasco di Nembro, uno dei simboli del Covid-19, nel momento più tragico.
Il pianista Giovanni Guidi, è tra i jazzisti italiani è quello che sta riscuotendo i più ampi consensi, anche in virtù della collaborazione con Enrico Rava sin da quando era adolescente, è il tratto d’unione tra il trombettista Luca Aquino e la cantante Flo, suonando con entrambi in altri organici. Riuniti assieme, i tre faranno con ancor più intensità quel che è per loro spontaneo: guardare oltre i confini del jazz mainstream.
Infine, il duo formato da Claudio Fasoli (sax) e Paolo Birro (pianoforte) pone uno di fronte all’altro due solisti impeccabili e profondi: il veneziano (ma trapiantato a Milano) Fasoli è passato dai fasti dei Perigeo negli anni Settanta ai vertici del jazz europeo nei decenni a seguire; Birro, che a Vicenza è letteralmente di casa, è tra le voci più autorevoli, raffinati e stilisticamente pertinenti del piano jazz italiano.
“Durante questi lunghi mesi di lockdown abbiamo affrontato le rispettive solitudini nelle maniere più disparate. – ha dichiarato Paolo Fresu – Personalmente ho reinventato una modalità di comunicare attraverso la rete con progetti pensati appositamente per me stesso e per gli altri. È stato un mio modo di vivere la musica con una lontananza e un abbandono utili per scoprirmi nonché per rivalutare il mio intimo rapporto con i suoni e con la creatività. Inoltre, una preziosa opportunità per riflettere sul quanto non possa fare a meno di musica e del soffio vitale della mia tromba e del mio flicorno. Il 15 giugno riapriranno le attività dello spettacolo dal vivo e suonerò al Teatro Olimpico di Vicenza ritrovandomi dopo mesi a essere me stesso e a ricoprire il ruolo per il quale ho deciso di fare musica nella vita: quello della comunicazione e della condivisione, dell’emozione e della complicità”.
Il concerto sarà comunque fruibile anche a chi non potrà essere in teatro: verrà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook di Vicenza Jazz (qui) e in diretta televisiva su TVA (canale 10 del digitale terrestre per il Veneto, canale 273 per le province di Trento e Bolzano; canale 832 su satellite Sky e TivùSat), oltre che in generale sul web, tramite le app di TVA per iOS e Android.
Appuntamento dunque al 15 giugno alle ore 21 con il grande jazz!