La band australiana dei record (più di un milione di dischi venduti in tutto il mondo, otto Aria Music Awards già in bacheca) si è esibita a Roma in uno show che non ha deluso le aspettative
Gli elementi per la serata perfetta c’erano tutti: una band considerata tra le più acclamate degli ultimi anni, con ottime credenziali (pregasi domandare ai Rolling Stones ed ai Coldplay che li hanno avuti come band di supporto per i loro concerti australiani), il pubblico delle grandi occasioni, composto da vecchi e nuovi fan, uno dei locali storici della movida capitolina come il Qube di via di Portonaccio, con una fantastica serata dedicata all’Australia, proprio per onorare la patria dei The Temper Trap a fare da cornice al tutto.
L’Italia ha già avuto la fortuna recentemente di ammirarli dal vivo a luglio. Questo tour oltre alla data romana, ha interessato anche Milano (5 febbraio) e Roncade in provincia di Treviso (il 7 febbraio) per quanto concerne le date italiane. La band ancora trascinata dal successo del loro terzo album “Thick As Thieves“, pubblicato a distanza di quattro anni dall’ultimo album omonimo “The Temper Trap“, prodotto da Pascal Gabriel e dal canadese Damian Taylor, già produttore per Prodigy, The Killers e Björk.
Artefici di un pop rock potente e melodico, perennemente in fusione con elementi di indie rock, rock alternativo ed alternative country, The Temper Trap cercano la sperimentazione continua, mischiando le carte, osando anche in maniera estrema. Proprio per questo hanno conquistato anche i critici più severi. Punti aggiuntivi alla loro musica, sicuramente li da la particolare voce di Dougy Mandagi, in grado di conferire un ulteriore elemento di unicità ai loro pezzi.
Sicuramente è una delle cose più interessanti che la musica rock abbia saputo proporre negli ultimi aridi anni di novità. L’Italia, come il resto del Mondo, sta cominciando pian piano ad apprezzarli sempre più, e la serata al Qube dello scorso 6 febbraio né è stata un’ulteriore prova, nonostante il lunedì, la gente era davvero tanta e l’affetto dei romani non si è fatto davvero attendere. La città di Roma del resto li ha saputi accogliere a dovere in tempi non sospetti già molti anni fa, in un mirabolante concerto tenutosi al Circolo degli Artisti nel giugno del 2010, pochi mesi dopo l’uscita del loro album d’esordio “Conditions” del 2009.
La band australiana ha risposto all’affetto del pubblico regalando un concerto decisamente di grande energia ed intensità. I momenti più alti ed apprezzati dal pubblico, neanche a dirlo, l’esecuzione delle loro hit più note, come: “Science of Fear“, “Need Your Love” e “Sweet Disposition“.
Ad aprire la serata una band tutta italiana, i Les Enfants, quattro ragazzi della scena indie milanese, arrivati alla ribalta del pubblico nella scorsa edizione di X Factor.
Questa la scaletta del concerto romano dei The Temper Trap:
Thick as Thieves / Love Lost / Fall Together / Fader / Burn / Trembling Hands / Rabbit Hole / So Much Sky / Ordinary World / Summer’s Almost Gone / Science of Fear / Resurrection / Alive / Drum Song
Encore:
Soldier On / What If I’m Wrong / Sweet Disposition