Lo avevano promesso nel corso dei loro concerti su e giù per la penisola da più di un anno a questa parte, ed ora è diventato realtà: “Il Concerto” uscirà il 15 dicembre 2023 su etichetta Columbia Records /Sony Music
Un disco che racconta cinquant’anni di vita e di due carriere artistiche uniche; registrato durante il tour che ha staccato oltre 250 mila biglietti in tutti i teatri, i palasport e le arene dove i due cantautori romani si sono esibiti nell’ultimo anno e mezzo.
Un viaggio in musica con un Antonello Venditti e un Francesco De Gregori, più in forma che mai, ancora una volta capaci di regalare emozioni, di rimettersi in gioco, dimostrando di essere più che mai due giganti della musica italiana.
Dagli esordi nell’underground capitolino, al mitico Folkstudio dove i due si conobbero sul finire degli Anni ’60 e conobbero anche tanti altri musicisti che avrebbero fatto insieme a loro, la storia del cantautorato italiano: Rino Gaetano, Edoardo De Angelis, Mario Castelnuovo, Gianni Togni, Grazia Di Michele, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Francesco Guccini solo per citarne alcuni; in quella Roma effervescente ed estremamente dinamica dal punto di vista culturale di quegli anni a cavallo tra la fine degli Anni ’60 e i primissimi Anni ’80; tanto affascinante da ispirare a quel tempo Lucio Dalla per una delle sue più belle canzoni “La Sera dei Miracoli“.
È lì al Folkstudio, centro del Mondo di quel periodo, che Francesco De Gregori, quasi certamente rimase particolarmente affascinato dall’ascolto di un giovane americano di passaggio a Roma, di nome Robert, che una sera suonò in nel locale a Trastevere, tanto da voler subito dopo riproporre insieme a Giorgio Lo Cascio, con testo tradotto in italiano, le canzoni di quel giovane, che presto si sarebbe affermato in tutto il Mondo con il nome d’arte di Bob Dylan.
Nel 1972 deciderà di unirsi ad Antonello, con il quale, nel mentre, era nata quella grande amicizia che dura ancora oggi, per realizzare l’album “Theorius Campus”, registrato allo Studio 38 dell’Apollo di Roma. Un album che conteneva le loro prime perle: “Sora Rosa“, “Roma Capoccia” e “Ciao Uomo” di Venditti; “Dolce signora che bruci” e “La casa del pazzo” di De Gregori che qui incise anche il suo primo e unico brano in lingua inglese di tutta la sua carriera, la ballata folk “Little Snoring Willy“, chiaramente ispirata alla musica di Dylan.ù
Di li in poi le loro carriere si sarebbero separate, mai i due artisti non si sarebbero mai più persi completamente di vista. Antonello Venditti dopo i primi intensi e coraggiosi lavori, intraprese una svolta pop a partire da “Sotto il Segno dei Pesci” nel 1978, svolta che nel decennio seguente lo porterà a sfornare un successo discografico dietro l’altro: “Sotto la pioggia” (1982), “Cuore” (1984), “Venditti e segreti” (1986) e soprattutto “In questo Mondo di ladri”(1988), primo album del cantautore romano a superare il milione di copie.
Francesco De Gregori rimarrà sempre fedele al suo stile degli esordi, non improntando mai svolte particolari alla sua musica, ma guadagnandosi comunque fette sempre più consistenti di pubblico affezionato. Avvierà una prolifica collaborazione con Lucio Dalla insieme al quale dividerà il palco nello storico tour “Banana Republic”, il primo tour che vedrà spalancarsi i cancelli degli stadi, cosa che oggi sembra scontata, ma che in negli anni rappresentava un’assoluta novità; darà inoltre alle stampe capolavori come “Rimmel”(1975), “Buffalo Bill”(1976), “Viva l’Italia”(1979), “Titanic” (1982) solo per citarne alcuni.
Francesco de Gregori e Antonello Venditti hanno passato questi decenni di forti trasformazioni sociali, culturali e musicali, diventandone testimoni e simboli allo stesso tempo, per nulla scalfiti dal passare degli anni e dal cambio delle mode. L’amore del grande pubblico non li ha mai abbandonati, e la prova ne è proprio l’ultimo tour, iniziato il 18 giugno 2022 allo Stadio Olimpico di Roma, che ha attraversato tutta Italia per oltre un anno, registrando il tutto esaurito ovunque si siano presentati. Ben 250.000 e oltre spettatori, sintomo di quanto ancora i due grandi padri nobili del cantautorato italiano abbiano ancora molto da dire e quanto ancora il pubblico ancora bisogno di loro, di sentir raccontare le loro storie fatte di musica e parole, pensieri, poesia, emozioni e tanto altro.
“Il Concerto” non ripropone una salsa malinconica, intrisa di retorica auto celebrativa, che del resto i due potrebbero pure permettersi, no, è tutt’altro che una mera operazione nostalgia: è uno spaccato della nostra storia, un miracolo che sta lì a dimostrare che c’è ancora grande voglia di buona musica, quella musica capace di coinvolgere tutte le età, diventando parte della nostra di noi, non un passaggio usa e getta che al massimo può rappresentare un’estate, ma colonna sonora del film della nostra vita, da condividere con le persone che amiamo.
Venditti ha saputo coniare “Notte prima degli esami“, diventato inno per generazioni di studenti che si sono alternati negli anni e che ancora gli adolescenti di oggi a ridosso della maturità fanno propria nelle serate di studio che li accompagnano agli esami. “Generale” di Francesco De Gregori, è inno alla pace, ante litteram, ripreso persino da Vasco Rossi, rockstar per eccellenza, esso stesso mito, che non ha mai fatto cover di nessun altro artista, ma per “il Principe” ha fatto un’eccezione.
La capacità di essere sempre avanti, riuscendo ad affrontare il tema della diversità con delicatezza, nei tempi in cui di body-shaming e di inclusività nessuno aveva mai sentito parlare, in un brano senza tempo come “La Donna Cannone“, saper raccontare il calcio come metafora della vita ne “La leva calcistica della classe ’68“, continuando ad affrontare tematiche sempre attuali, usando un linguaggio diverso, al passo coi tempi, meno incendiario, ma ugualmente pungente, pur nella sua raffinatezza, in pezzi più recenti come “L’Agnello di Dio” (De Gregori) o “Che fantastica storia è la vita” (Venditti).
Frammenti di storia e vita che si mescolano tra di loro, come come i brani che i due si scambiano durante i concerti, in un clima che riesce a rendere confidenziale anche gli spazi più vasti, regalando agli spettatori la bellissima illusione di essere proprio in quelli ambienti così ridotti, quasi fossero catapultati indietro negli anni dentro quei vecchi cari dei bei tempi andati: l’Osteria delle Dame di Bologna, lo Studio 54 di Milano, i locali di Via del Campo a Genova o lo stesso Folkstudio di Roma.
Il doppio album in uscita il 15 dicembre è un’esclusiva raccolta di queste registrazioni dal vivo, che cattura e ripropone l’energia e il talento di due artisti eccezionali espresso durante i concerti. La tracklist si compone di diciassette brani, grosso modo quelli più eseguiti, tenuto conto che le scalette, molto più lunghe, per scelta dei due autori, tendevano ad essere diverse ogni sera.
Nel giorno dell’uscita dell’album nei negozi, Antonello Venditti e Francesco De Gregori si esibiranno allo Stadium di Rimini, poi faranno tappa al Nelson Mandela Forum di Firenze il 19 dicembre mentre il 23 dicembre chiuderanno il loro tour al Palazzo dello Sport di Roma, la città in cui il loro viaggio ha preso il via.
Ad accompagnarli una super band di supporto, composta da musicisti che nel tempo hanno collaborato sia nei concerti che nelle sessioni di registrazione per i due cantautori: Alessandro Canini (batteria), Danilo Cherni (tastiere), Carlo Gaudiello (piano), Primiano Di Biase (hammond), Fabio Pignatelli (basso), Amedeo Bianchi (sax), Paolo Giovenchi (chitarre), Alessandro Valle (pedal steel guitar e mandolino). Con loro anche Fabiana Sirigu e Roberta Palmigiani al violino e le coriste Laura Ugolini e Laura Marafioti.
“Il Concerto” di Antonello Venditti e Francesco De Gregori è disponibile da venerdì 15 dicembre 2023 su CD e vinile su Amazon (qui), in streaming su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).