La cantante svedese vince per la seconda volta in carriera il prestigioso concorso canoro europeo, dominando in maniera incontrastata il voto delle giurie di qualitร , ma dovendo subire una ripresa fulminea del rapper finlandese Kรครคrijรค al televoto apprezzatissimo anche dal pubblico della Liverpool Arena. Solo quarto Marco Mengoni
Chissร se dovremo aspettare altri trent’anni per vedere un artista italiano affermarsi di nuovo all’Eurovision Song Contest. Tanti ne sono passati tra le ultime due vittorie nostrane e dopo il trionfo dei Mรฅneskin ad Amsterdam per il secondo anno consecutivo andiamo a vuoto. Eppure c’era in campo un cavallo di razza del calibro di Marco Mengoni e il suo pezzo “Due vite” รจ stato tra i piรน belli mai presentati all’Eurovision Song Contest.
Ma parliamo di una competizione difficile per noi che vantiamo solo tre vittorie in tutto dal 1956 (la Svezia con la vittoria di quest’anno raggiunte l’Irlanda a sette vittorie, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Regno Unito sono a cinque, persino Israele ha una vittoria in piรน di noi). Doppiamente strano, non solo per il fatto che siamo universalmente riconosciuti come il Paese del bel canto, ma per il fatto che l’Eurovision Song Contest esiste proprio grazie all’Italia e al Festival di Sanremo dal quale trae ispirazione. Ma tant’รจ!
Del resto a Marco Mengoni non gli si poteva chiedere nulla, ha dato il massimo, ma purtroppo non รจ bastato. Oltre ad aggiudicarsi il Premio della Critica, ultimamente dato spesso all’Italia da parte della stampa specializzata, quasi come fosse un doveroso tributo di consolazione, e prendere dodici punti da San Marino, che storicamente non รจ mai stato solidale con l’Italia in questa manifestazione, al termine delle votazioni delle giurie qualificate era sul podio, lottando il secondo posto voto per voto contro Noa Kirel, la Lolita pop israeliana seguitissima su YouTube e sui principali canali social.
Il televoto perรฒ ha sparigliato le carte, come da tradizione, e la valanga di voti dati al rapper finlandese Kรครคrijรค e alla sua “Cha cha cha“, piรน volte gridata dal pubblico in sala, in aperto contrasto coi voti delle giurie qualificate che non lo stavano premiando, ha penalizzato il nostro Marco, che nonostante la buona prestazione si ferma ai piedi del podio. La stessa Loreen, vincitrice dell’edizione con “Tattoo” per la Svezia, ha sentito il fiato sul collo e per un attimo ha temuto che la vittoria le sfuggisse di mano, ma il numero di consensi ottenuti dalle giurie di qualitร era talmente elevato, ha praticamente dominato in maniera incontrastata il voto delle giurie di qualitร , che, nonostante il numero inferiore di voti espressi dal pubblico rispetto a Kรครคrijรค, ha potuto portarsi a casa la vittoria finale.
Non deve averle fatto piacere comunque il dissenso del pubblico che ha invocato piรน volte il brano del finlandese, al punto che i presentatori dell’edizione tra i quali il popolare volto tv britannico Graham Norton, piuttosto imbarazzati, hanno dovuto richiamare il pubblico all’ordine piรน volte. Una nota negativa per Loreen nella sua serata trionfale. Non l’unica dell’edizione per lei: nei giorni scorsi si รจ parlato di plagio per il suo brano, che a detta di molti assomiglierebbe molto ad un pezzo intitolato “Flying Free” di Pont Aeri (qui il video) Ad ogni modo se di plagio si tratta si vedrร , anche se difficilmente qualcuno imbastirร un ricorso per questo motivo.
Loreen puรฒ godersi serenamente la vittoria, la sua seconda all’Eurovision Song Contest dopo quella del 2012, per sua fortuna al secondo posto si รจ posizionata la Finlandia, non la Francia, ed ogni riferimento alle ridicole polemiche francesi contro Damiano dei Mรฅneskin di due anni fa sono puramente volute.
Su gli altri brani in gara c’รจ poco da dire: delude ancora la Germania, per il secondo anno consecutivo si piazza all’ultimo posto, ma stavolta almeno non a zero punti, i Lord Of The Lost hanno provato a dare spettacolo con tanto di costumi, maschere, fiamme sul palco e una scarica gothic metal con tanto di finale cantato in growl, ma con molta meno fortuna, solo diciotto punti in totale per loro.
Delusione anche per il Regno Unito, piazzatasi con Mae Muller e il suo brano “I Wrote a Song” al penultimo posto, probabilmente il brano lo ha sbagliato davvero. Male anche la Spagna, solo diciassettesima con Blanca Paloma e la sua “Eaea“. Il cambio di registro rispetto alla scorso anno non ha portato bene agli spagnoli: a Torino si erano presentati con Chanel, una cantante di origini cubane che ha portato una ventata di latin pop sul palco italiano, forse un po’ troppo stereotipato ma ad ogni modo in linea con le moderne proposte della musica spagnola.
Ci sono piaciuti molto gli australiani Voyager e la loro “Promise“, dalle atmosfere pop anni ’80, uno dei pochi brani in grado di rimanere subito impresso dal primo ascolto. Poi la Croazia con i divertentissimi Let 3, un po’ Village People un po’ Elio e Le Storie Tese, il loro pezzo “Mama ลกฤ!” รจ stato davvero notevole: sperimentali, ironici, trasgressivi, innovativi, intelligenti, non sbancheranno il mercato internazionale, ma avranno sicuramente catturato l’interesse e la curiositร di molti cultori di un certo tipo di musica. A nostro avviso, forse, oltre a Noa Kirel, le uniche che potranno ambire ad interessare il mercato internazionale a grandi livelli sono Alika con “Bridges” (Estonia) e Monika Linkytฤ con “Stay” (Lituania) e forse l’italo-norvegese Alessandra Mele, arrivata quinta dietro al nostro Marco Mengoni con “Queen of Kings“, pur partendo tra i favoriti della vittoria finale.
Di seguito la classifica definitiva: Eurovision Song Contest 2023.
Foto:ย Eurovision Press TV