Ospite di un’iniziativa benefica, Daniele Groff si è esibito in versione acustica nel piccolo centro di Bellegra (Roma). Al termine dell’evento, tra richieste di autografi e selfie con i fan, ci ha rilasciato una breve intervista
Quattordici anni senza realizzare nessun nuovo album sono molti, soprattutto se ti tieni totalmente fuori dallo star system, lontano dai riflettori, per dedicarti alla ricerca un po’ di te stesso, del tuo modo di confrontarti con il pubblico e con la musica. Daniele Groff ha fatto una scelta davvero coraggiosa, decidendo di farsi un po’ da parte, interrompendo quasi bruscamente una promettente.
Al facile successo, quello che rende i cantautori un po’ delle macchine per far soldi e li schiaccia sotto il peso delle major discografiche e di un’industria musicale sempre più frenetica, ha preferito coltivare in silenzio la sua passione, come una forma di “terapia” come ci spiega, mantenendo lo stesso entusiasmo di sempre. Dopo la sua grande affermazione, a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 che lo ha visto sfornare una serie di pezzi capaci di mettere d’accordo pubblico e critica, come “Daisy“, “Sei Un Miracolo“, “Everyday“, “If you don’t like it” o “Io Sono Io“, collaborando con artisti del calibro di Renato Zero, Samuele Bersani, Edoardo Bennato e i Fools Garden, Daniele Groff ha progressivamente limitato le sue apparizioni televisive, le partecipazioni ad importanti manifestazioni musicali e anche le nuove produzioni.
Dopo il suo ultimo album “Mi Accordo” del 2004, pubblica tre anni dopo il singolo “Prendimi” scritto assieme a Volker Hinkel dei Fools Garden, come anteprima per un futuro quarto album in preparazione. Nel 2015 ha pubblicato il singolo “Bellissima la verità” e nel giugno 2016 il singolo “Sempre nella mia testa“. Adesso per il cantautore trentino sembra arrivato il momento dell’uscita del suo quarto album.
Daniele, innanzitutto una domanda te la devo fare: un cantautore del tuo calibro, che improvvisamente sceglie di farsi un po’ da parte, interrompendo quasi bruscamente una carriera ben avviata come la tua, cosa prova? Pensando anche un po’ al dispiacere che può dare ai suoi fan, per questa scelta di “eclissarsi” un po’, per sua stessa scelta.
“Ma vedi, io penso di essere sempre stato onesto con me stesso, il percorso di chi fa questo mestiere dev’essere il più sincero possibile, perché solo così si può creare un rapporto davvero genuino con chi ti ascolta. Non puoi nascondere troppo irrequietezza e certe necessità di fare percorsi. Io vivo la musica come un percorso sempre di crescita. Il mio stop è stato determinato dal fatto che in quel momento mi sentivo confuso, non avevo le idee chiare su cosa fare. Andare avanti facendo canzoni tanto per fare qualcosa, che magari eran buone per il momento, ma che non mi lasciavano dentro nulla, non mi andava. Avevo bisogno di trovare nuovi stimoli, nuove necessità”.
Questo ti rende onore, perché sei stato in grado di non scendere a compromessi con te stesso, né tanto meno con l’industria discografica.
“Diciamo che la vita è una ed ognuno di noi sceglie di viverla come meglio crede, io per quanto mi riguarda ho deciso di fare questo tragitto, per essere il più sincero possibile, per ritrovare un po’ me stesso. Questo mestiere me lo sono scelto anche per fare un po’ di “terapia”. Fare musica per me è una terapia, che serve a farmi stare bene e a far stare bene chi l’ascolta. Non è una questione di fare o non fare compromessi, perché comunque viviamo in un mondo nel quale di compromessi alla fine ne devi sempre fare, non viviamo nel paradiso terrestre, va accettato il positivo ed il negativo in ogni cosa. Tutto si spiega un po’ così”.
Oggi stai vivendo l’esigenza di tornare a raccontare qualcosa di nuovo? Senti che è giunto il momento di lanciare nuovi messaggi, anche magari ai più giovani che non hanno avuto modo di conoscerti bene, attraverso la tua musica?
“Io nelle mie canzoni ho sempre parlato del mio vissuto, che è un po’ la vita di tutti noi. Tutti abbiamo in qualche modo fatto le stesse medesime esperienze, in un modo o nell’altro. Rimango nonostante tutto un inguaribile ottimista e in ogni mia canzone, la chiave positiva c’è sempre. Bisogna sempre sforzarsi di trovare nel messaggio che mi piace mandare il lato positivo delle cose, anche quando si parla di solitudine, di tradimenti, di perdita un po’ della propria serenità, c’è sempre un motivo per sperare. È il nostro compito trovare la via per andare avanti, la vita è una ricerca continua della felicità, della positività anche nei momenti peggiori. Il messaggio che io amo mandare a chi mi ascolta fondamentalmente rimane questo”.
Veniamo al tuo nuovo album, che sembra ormai ad un passo dall’essere pubblicato. Cosa si può dire in merito?
“Il disco è pronto per il 70%. Ci stiamo lavorando con Tony Pujia, già produttore di Samuele Bersani, con Francesco D’Ismaele, che mi sta sostenendo questo nuovo lavoro anche finanziariamente; penso che in autunno usciremo con un nuovo singolo. Poi per l’uscita vera e propria dell’album stiamo cercando il canale giusto, la collaborazione giusta per valorizzare il prodotto nel miglior modo possibile. Ha richiesto un lungo periodo di lavorazione e mi dispiacerebbe che non venisse valorizzato a dovere”.
Una cosa è certa: non deluderà le aspettative.
“L’unica cosa che posso dire è che c’è qualità. C’è dentro tutta la voglia, l’impegno nel fare le cose nel miglior modo possibile. Abbiamo cercato di metterci dentro tutta la nostra passione nel fare questo disco. Ci abbiamo messo molto a farlo, è stato un lavoro lungo, ma credo che questo lavoro rispecchierà il mio modo di vivere e fare musica”.
Un tuo ritorno a Sanremo, dopo il successo del 2004 con “Sei un miracolo”, è una cosa che possiamo aspettarci?
“Sto meditando di tornare a Sanremo. Proverò senza dubbio a presentare un brano, e vedremo come andrà”.
Fonte: Agenzia Eventi