Domenica 6 settembre presso il suggestivo belvedere di ponente di Castel San Pietro Romano si è svolta la manifestazione dal titolo “Concerti di Fine Estate – edizione 2015” organizzata dall’Associazione Blues Festival
Il palco sistemato in prossimità del palazzo comunale dominava la grande pianura che regalava un panorama mozzafiato.
Anima e mente del festival come sempre Tarcus, nome d’arte di Tarcisio Di Domenicantonio, valente armonicista che da sempre ama e diffonde il blues come nessun altro da decenni.
Il paesino è incantevole e la cornice dove la kermesse si svolge, ancor di più! Vedendo il pubblico ti accorgi di come la perseveranza di Tarcus abbia dato frutti: cittadini di Castel San Pietro Romano e molte le persone venute da fuori in nome della stessa passione che si chiama Blues. Tutto ha un sapore prettamente familiare, la sistemazione delle panchine dove consumare ciò che viene cucinato all’istante, i saluti tra le persone e i nuclei familiari venuti con i bambini ad ascoltare il Blues.
Il prologo al concerto lo abbiamo con Frances Ascione che canta un pezzo di Carol King “You’ve Got a Friend” accompagnata da Tarcus. Molto brava, ed una bella voce cristallina e assai ben modulata quella di Frances. Subito dopo Mirko Branchi con Max Leonelli e Alessandra Massari alle percussioni ci hanno regalato delle gran belle sonorità.
I primi a calcare il palco sono i Locals Blue, capitanati da Mirko Branchi, bravo chitarrista che inizia in modo scoppiettante e termina con brani dei Toto. È un trio con un sound tirato e travolgente, e corre l’obbligo di sottolineare la bravura del batterista Iacopo Volpini che si è aggiunto al bassista Dario Fiorentini e a Mirko Branchi solo da pochissimo tempo, ma che ha dimostrato bravura e sicurezza.
A seguire, la vocalist Sara Corbò con un gruppo musicale di assoluto rilievo in cui si fondevano senza soluzione di continuità, sonorità che andavano dal fusion al jazz, al progressive rock. Un repertorio per palati raffinati in cui si percepiva la preparazione dei musicisti Stefano Profazi alla chitarra, Vincenzo Presta al sax, Martino Onorato alle tastiere, Roberto Lo Monaco al basso e Alessandro Pizzonia alla batteria.
Una voce calda e ben modulata quella di Sara che si è avventurata in brani all’apparenza semplici ma che spesso andavano oltre la melodia creando dissonanze difficili da gestire ed aspre ma molto ben gestite dalla sua bella timbrica. Più di una volta ho ritrovato lo spirito di James Senese e di Napoli Centrale in taluni fraseggi del sassofono. Che dire? Ottima musica ma certamente non per un pubblico inesperto.
La presentatrice Maria Dolores Mogavero, ha sempre ben introdotto gli artisti che si sono esibiti e quando è stato il momento di Stefania Calandra, ha sottolineato la poliedricità dell’artista che ha scelto di risiedere proprio a Castel San Pietro Romano.
L’esibizione di Stefania ci ha accompagnato nel blues più asciutto e alle melodie più semplici fatte dalle classiche battute che sono il pilastro del blues, e che io amo definire “quella musica che sai esattamente come inizia e dove andrà a finire”. Solo la diversa sensibilità dei musicisti poi renderà un brano diverso dall’altro, perché il blues consente una infinità di sfumature!!!
Stefania Calandra ha voluto sottolineare come il blues sia un linguaggio universale, proponendo brani da lei composti ed in lingua italiana. Mia notazione personale, per la bella chitarra elettrica con la quale si è esibita.
Chiudono il concerto i Blues Train, gruppo molto affiatato e che fa blues da anni e che quest’anno accompagna una vocalist d’eccezione: la cantante americana Cheryl Nickerson.
Sono: Claudio Ferracci alla chitarra, Massimiliano Sabelli al basso, Gianluca Sabbi (questa sera senza il suo Hammond) alle tastiere, Roberto Sabbi alla batteria e Tarcisio Di Domenicantonio (Tarcus) all’armonica
Iniziano con un classico che più classico non si può: “Rock Me Baby“, poi ancora “Hoochie Coochie Man“, un pezzo scritto da Willie Dixon e portato al successo da Muddy Waters.
Non è mancato un omaggio al grande bluesman da poco scomparso B.B. King con il brano “The Thrill Is Gone” e poi ancora “Summertime” ed un omaggio alla soul music e ad Aretha Franklin con “Chain Of Fools“.
Come sempre, pur se non più tra noi ormai da due anni, lo spirito di Roberto Ciotti, chitarrista e bluesman romano, era presente al festival con l’Associazione King of Nothing voluta dalla moglie Adriana.
Che altro dire? Una splendida cornice per la location, buona musica e sottolineo la gratuità dell’evento, che ancora una volta l’amico Tarcus è riuscitò a portare a buon fine.
Al prossimo anno amici del Blues Festival di Castel San Pietro Romano.
Lunga vita al blues!!!
Galleria Fotografica a cura di Mariano Trissati