I Creedence Clearwater Revival sono la band che tutti conoscono, magari senza nemmeno saperlo, e rappresentano la quintessenza del rock’n’roll. La loro musica essenziale e stringata ha il marchio indelebile del genio di John Fogerty e dei suoi compagni di viaggio
Riprendendo un pensiero di Maurizio Galli, co autore del libro “Born on the Bayou” edito da Arcana Edizioni, pubblicato su Magazzini Inesistenti: “Immaginate una piccola cittadina californiana, El Cerrito, situata nella parte orientale della San Francisco Bay Area. Immaginate ora di trovarvi in quel luogo alla fine degli anni ’50, per l’esattezza nel 1958. Qui ha inizio la storia che vede protagonisti tre ragazzi come tanti: Stuart “Stu” Cook, Doug “Cosmo” Clifford e John Cameron Fogerty. Tre ragazzi il cui luogo di ritrovo è uno come tanti: la Portola Junior High School. Tre ragazzi che suonano assieme nella neonata band The Blue Velvets“.
Ai tre si aggiunse il fratello Tom Fogerty e in seguito fondarono i The Golliwogs, gruppo che poi cambiò nome nei ben più noti Creedence Clearwater Revival.
Dopo tanti anni, ma soprattutto per colmare una grande (e grave) lacuna nell’editoria musicale nazionale, Maurizio Galli e Aldo Pedron hanno pubblicato “Born on the Bayou” la prima biografia in italiano dedicata alla storica band californiana.
Aldo Pedron è ben noto tra gli appassionati di musica in quanto è tra i fondatori della rivista Il Mucchio Selvaggio e direttore di L’ultimo Buscadero (dal 1980 al 1992), e vanta collaborazioni con tantissime riviste specializzate ed è autore nella stesura dei volumi anni ’60 e anni ’90 dell’Enciclopedia Rock (Arcana) e “100 Dischi ideali per capire il Rock” (Editori Riuniti, 2007). Sempre per Arcana è già autore di “Good Vibrations. La storia dei Beach Boys” (2016) e del recentissimo volume “Ry Cooder. Il viaggiatore dei suoni” (2017).
Maurizio Galli, invece, si sta facendo conoscere per la sua assidua collaborazione con riviste specializzate online del settore musicale tra cui L’Isola che non c’era, Mescalina, Il Blues e Magazzini Inesistenti.
I Creedence Clearwater Revival furono un gruppo rock statunitense, attivo tra la fine degli anni ’60 e inizio degli anni ’70. La formazione era guidata da John Fogerty, chitarrista, cantante e, in più occasioni, poliedrico strumentista, oltre che principale compositore del gruppo. Alla chitarra ritmica lo accompagnò fino alla fine del 1970 suo fratello Tom Fogerty, mentre Stu Cook (bassista) e Doug Clifford (batterista) completavano il quartetto. Il loro stile musicale, influenzato da country, blues e rock ‘n roll, fu a più riprese definito swamp rock, letteralmente “rock della palude”, tuttavia, i continui richiami al Sud che è possibile incontrare nei loro testi originali hanno fatto sì che i Creedence Clearwater Revival siano stati spesso inquadrati, negli anni, nel sotto genere musicale del southern rock.
Nella loro, seppur breve carriera musicale, i Creedence Clearwater Revival hanno venduto 28 milioni di copie nei soli Stati Uniti d’America, e nel 1993 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame.
Il loro stile musicale nacque nel periodo in cui negli Stati Uniti esplose il fenomeno hippie, e quando in California si diffuse, spinta dai Jefferson Airplane e dai Grateful Dead, la tendenza musicale all’acid rock e alla psichedelia. In quel periodo i Creedence Clearwater Revival seppero sottrarsi da questi influssi riprendendo motivi appartenuti al country e rielaborandoli in chiave rock, e divenendo nel 1970 il maggior gruppo americano di rock ‘n roll, inseriti in ottantaduesima posizione nella classifica redatta della rivista Rolling Stone dei cento più grandi artisti o gruppi di tutti i tempi.
I Creedence Clearwater Revival hanno interpretato l’ala moderata del San Francisco Sound e della California, un gruppo atipico sia musicalmente sia filosoficamente: una vera e propria punta di diamante dell’industria discografica di quel periodo, abili come nessun altro a confezionare meravigliose canzoni senza tempo sui 45 giri così come in LP di straordinario impatto artistico, sonoro ed emotivo.
La formula era semplice: pochi fronzoli, arrangiamenti secchi e precisi, la voce di gola ruvida e arrabbiata, una sezione ritmica pulsante e coinvolgente, un ritmo forsennato che si rigenera mescolandosi alle paludi della Louisiana, al blues del Mississippi, alle ballate epiche, al country del Sud e ai trip lisergici della baia.
Il loro sound è un concentrato di emozioni con ritornelli immortali come quelli di “Proud Mary“, reinterpretata successivamente da Ike & Tina Turner, e “Born on the Bayou“, brano che oltre ad essere il titolo del loro secondo e più famoso album, è anche il titolo all’opera redatta da Aldo Pedron e Maurizio Galli.
Questo doveroso omaggio al gruppo californiano vuole essere un’opera esaustiva e definitiva oltre a contenere una lunga biografia e a una dettagliata discografia. Al suo interno sono raccolte le schede dei dischi, le collaborazioni, le cover italiane e internazionali, un albero genealogico, la lista di tutti i concerti, i brani apparsi nei film e nelle colonne sonore, i più svariati piazzamenti nelle classifiche di vendita, fatti e antefatti, curiosità e aneddoti.
Fra le tante curiosità da evidenziare, i Creedence Clearwater Revival vengono citati nel libro “L’arte di correre” di Haruki Murakami, mentre il brano “Fortunate Son” (qui il video) pubblicato nel 1969, è udibile nel film “Forrest Gump“. Più di recente è comparso anche nel film francese “Piccole bugie tra amici” del 2010.
Tra gli aneddoti, John Fogerty raccontò che l’ispirazione per la scrittura del testo di “Fortunate Son” gli venne dal matrimonio di David Eisenhower, il nipote del presidente Dwight David Eisenhower, con Julie Nixon, la figlia di Richard Nixon, avvenuto nel 1968. L’autore e cantante in un’intervista rilasciata al Rolling Stone (qui) affermò: “Julie Nixon era in giro con David Eisenhower, e si aveva la sensazione che nessuna di quelle persone sarebbe stata coinvolta nella guerra. Nel 1969 la maggioranza del paese pensava che il morale fra le truppe fosse alto, e l’ottanta per cento di loro erano a favore della guerra. Ma per alcuni di noi che osservavano da vicino, avevano intuito che ci stavamo cacciando nei guai“. Il brano è stato ampiamente utilizzato per protestare contro le azioni militari e, in particolare negli Stati Uniti d’America, come conseguenza aggiunta della sua popolarità, è anche stato utilizzato in situazioni completamente indipendenti, come ad esempio per pubblicizzare la nota marca di blue jeans Wrangler.
Per concludere, in onore del gruppo, nel marzo 1998 l’osservatorio astronomico di Sormano in provincia di Como battezzò un asteroide appena scoperto con il nome 19398 Creedence (fonte).
Nel volume sono presenti anche alcune interessanti interviste esclusive a Stu Cook e Doug Clifford, rispettivamente il bassista e il batterista della gruppo, e anche a Russ Gary, l’ingegnere tecnico del suono che registrò moltissimi dei loro brani, e che nell’intervista svela diversi dettagli tecnici.
“Born on the Bayou” è un volume immancabile nella libreria personale di ogni vero amante del rock, ideale per riscoprire la discografia di questa incredibile e imperdibile band dall’iconografico sound tipicamente americano.