Cinquant’anni intercorrono tra “Orlando: le forme dell’amore” e il primo album omonimo del Banco del Mutuo Soccorso, uscito nel maggio 1972 per la Ricordi Dischi. Iniziava allora la storia del Banco. Il primo brano dell’album si intitolava “In Volo“, e nei suoi versi veniva evocato il personaggio di Astolfo e il suo ippogrifo, il cavallo alato, due figure centrali de “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, poema capolavoro del Rinascimento italiano
“Orlando: le forme dell’amore” esce quattro anni dopo “Transiberiana“, un disco che aveva il sapore della rinascita, quella tanto attesa di un gruppo, che ha vissuto momenti molto difficili ed una lunga pausa. Primo album composto interamente da inediti ad uscire dopo “Il 13“, pubblicato nel lontano 1994, il più difficile, perché primo dopo la scomparsa di Francesco Di Giacomo, storico cantante del Banco.
“Orlando: le forme dell’amore” è una nuova sfida, è l’idea di tornare alle origini, ma nello stesso tempo essere contemporanei, proporsi allo zoccolo duro dei propri fan, senza il rischio di deluderli, con atteggiamenti troppo commerciali, ma di riuscire a ricucirsi ancora uno spazio nel panorama musicale odierno.
Vittorio Nocenzi, che ha fatto della sopravvivenza e della continuità nel tempo del Banco del Mutuo Soccorso, la sua ragione di vita, ha dichiarato in merito a questo nuovo progetto: “C’è la voglia di far ripartire questa storia fatta di musica, di idee, di diversità, di visioni e di sogni. Vorremmo farla rivivere ancora con lo stesso desiderio di stupore emozionato, di meraviglie da cantare, di storie da intravvedere in quell’”oltre”, in quel “nonostante”, che sono la nostra vera vita, fatta di utopie e di idee, di speranze, di sorprese e meraviglie che, nonostante tutto, la vita prosegue ad offrirci, se solo stiamo attenti a coglierle fra le luci e le ombre dei nostri giorni”.
Si tratta di un lavoro complesso, nel quale Nocenzi ha lavorato insieme al figlio Michelangelo e al romanziere e sceneggiatore Paolo Logli. L’album ovviamente fa riferimento all’opera letteraria di Ludovico Ariosto, e, ispirandosi liberamente ad esso, propone una fusione tra il genere progressive rock e forme musicali ricercate, per dare all’album quello tocco di epicità e quello stile imponente e sontuoso che merita un lavoro di questo tipo.
Dentro i quindici pezzi che compongono l’opera c’è un po’ di tutto: c’è l’amore respinto, quello inatteso, quello fraterno, quello per il potere, quello possessivo, quello proibito e molti altri. Si parla di guerra, di coraggio, di altruismo, di diversità… temi universali, antichi, moderni, eterni. Sullo sfondo, una grande guerra fra Occidente e Medio Oriente, fra cristiani e saraceni, e tante altre storie.
Oggi, così come cinquecento anni fa, quando l’Ariosto componeva questa opera immortale. “Capimmo che la forza dell’Orlando stava nella sua insospettabile modernità. E abbiamo ritenuto opportuno sottolineare i contenuti della sua contemporaneità. Ci sembrava un’opportunità importante utilizzare la storia dell’Orlando furioso per rispondere alla violenza dei nostri tempi. La scelta dell’arte come confronto, della poesia e della musica come offerta di pacificazione, ci sembrava una strada da dover indicare come possibile, anzi necessaria, rileggendo un’opera poetica il cui autore – Ariosto – è stato sempre, durante tutto il suo racconto, una “terza parte” equilibrata fra l’esercito cristiano e quello saraceno, mai coinvolto nella guerra fratricida fra medio oriente e occidente nel parteggiare per una parte a discapito dell’altra”, spiega Vittorio Nocenzi.
Il Banco così riadatta in chiave moderna una storia senza tempo, proietta le vicissitudini di Orlando, cavaliere errante, eroe senza patria, alla ricerca della ragione perduta a seguito della delusione amorosa per Angelica, in un futuro distopico, dove il Mediterraneo è prosciugato di tutta la sua linfa, ridotto ad una landa desolata attraversata solo da una sorgente di acqua e riesce, tramite le sue musiche e il contributo del tenore Tony D’Alessio, a mostrarci il mago Atlante che segue gli eventi sui monitor.
“Orlando: Le forme dell’amore” in quindici brani percorre tutte le fasi dell’amore di Orlando in un viaggio che non è solo musicale e storico, ma che diventa, composizione dopo composizione, un viaggio nel nostro io più profondo. Per un progetto così ambizioso, la band ha voluto affidare la masterizzazione nelle preziose mani di Maurizio Biancani in Fonoprint a Bologna.
Il Banco del Mutuo Soccorso è composto da: Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce), Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica), Nicola Di Già (chitarra ritmica), Marco Capozi (basso), Fabio Moresco (batteria) e Tony D’Alessio (lead vocal).
“Orlando: le forme dell’amore” sarà anche un tour teatrale che debutterà a Ferrara il 15 ottobre, per poi proseguire a Milano, a Firenze, Palermo, Catania, Roma, Bologna Brindisi e Bari. Tutte le date, in costante aggiornamento, sono disponibili sul sito ufficiale della band (qui) e suoi loro canali social. (Facebook – Instagram – Twitter)
L’album “Orlando: le forme dell’amore” sarà disponibile dal 23 settembre in CD e Vinile su Amazon (qui), in streaming su Amazon Music Unlimited (sottoscrivendo un abbonamento qui) e Apple Music (qui).