Autore: Edoardo Fassio aka Catfish

Edoardo Fassio è un’autorità assoluta nel territorio del blues e del canto popolare afroamericano. Scrive di blues, folk e jazz per il quotidiano “La Stampa” e per “TorinoSette”; suoi articoli, recensioni e interviste sono apparsi sulle riviste italiane “Musica Jazz”, “Il Blues” e su un numero imprecisato di pubblicazioni europee e nordamericane. Con il classico pseudonimo di Catfish è autore, conduttore e animatore di trasmissioni in via continuativa dal 1984, la più duratura programmazione radio di blues in Europa. Presso gli Editori Laterza ha pubblicato “Blues”, acclamato come “indispensabile” (“World Music Magazine”), “autorevole e insolito” (“Amadeus”), “scintillante” (“Buscadero”), “la medicina giusta” (“Rumore”). Per Vololibero sono usciti “Soul City: Porretta Terme, il festival e la musica”, la storia di trent’anni del Porretta Soul Festival, vincitore del premio Keeping The Blues Alive 2017, e "Solomon Burke. Ho visto un re". Il suo ultimo libro, “È tutto finito adesso, Baby Blue”, dato alle stampe nel 2020 da 96, Rue de-La-Fontaine Edizioni, è una Soul Fiction. “Catfish Blues” va regolarmente in onda ogni giovedì, dalle 17, su Radio Banda Larga (RBL).

Cantautrice, attivista, entertainer, salace dj radiofonica nonché a lungo battagliera voce della comunità afroamericana di Seattle, Lady A – al secolo Anita White – si è ritrovata al centro di uno strano paradosso della “cancel culture” Un trio country di Nashville, Lady Antebellum, preoccupato che il riferimento nel nome rimandasse al Sud schiavista ante-guerra di secessione, nel 2020 sceglie di cambiarlo, abbreviandolo in Lady A. La decisione matura in seguito alle tensioni razziali dopo l’assassinio di George Floyd, ma genera l’immediata opposizione di White: fermi tutti, non potete, Lady A sono io. I nashvilliani le fanno causa, sostenendo che il…

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C’era una volta in America, nel secondo dopoguerra, in cui sui piatti dei giradischi della borghesia intellettuale girava musica di impronta popolare. Prevalentemente, anche se non esclusivamente, di matrice autoctona, anglo- e afro-americana Erano gli anni della Folkways Records, fondata nel 1948 a New York da Moe Asch per documentare “la musica del popolo”. Tra i responsabili della grande ondata del folk revival negli Stati Uniti, la storica etichetta pubblicò pionieri come Woody Guthrie, Pete Seeger e Lead Belly, che presto avrebbero passato il testimone a Peter Paul and Mary, Joan Baez, Odetta e Bob Dylan. Un’autentica istituzione, e non…

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L’uscita di un’antologia dedicata alla regina del soul non è esattamente una novità. Discogs, il più grande e completo database musicale del web, a fianco degli album originali elenca non meno di 282 compilazioni pubblicate negli anni a suo nome, e addirittura 5.395 raccolte di più artisti con la sua partecipazione Neppure un box di quattro CD costituisce una sorpresa, se nel 2014 Columbia/Legacy aveva pubblicato una collezione nelle Box Set Series. Non troppo esaustiva, si concentrava soprattutto sul catalogo di casa privilegiando i periodi pre- e post-Atlantic, escludendo di sana pianta capisaldi come “Respect”, “(You Make Me Feel Like)…

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L’amore, con i suoi piaceri, le sue ansie e i suoi ripensamenti, è il tema principale del repertorio di Carole Sylvan, passato e presente. “Love” è anche il titolo del suo nuovo album, una meritata vetrina per la residente di Jamaica – il quartiere newyorkese, non l’isola dei Caraibi – che vanta una carriera luccicante Lavorando principalmente come co-vocalist o corista, è stata al fianco di chiunque sia qualcuno nel mondo della musica, da Aaron Neville a Eddie Murphy, da Diane Schuur a Lionel Ritchie, dai Simply Red agli U2. Cantante di formazione classica, Carole si è esibita nel ruolo…

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Il ritorno su pista magnetica del tastierista abruzzese Franco Angelozzi, alla guida del seducente Frank Hammond Quartet, partorisce un album “a passo di tartaruga”. Attenzione, però, è una falsa pista; chi cerca i lenti non li trova. La cadenza dominante (anche nel filante pezzo che dà il titolo all’insieme, “Turtle Walk”) ha invece la speditezza di certi motivi dei decenni passati, che combinavano swing e ballabilità al commento sonoro di telefilm d’azione Angelozzi è un personaggio storico del soul revival italiano, al quale contribuì a dare il battesimo fondandone uno  dei gruppi cardine, i Body and Soul, insieme al cantante…

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Aspetto provocante, vocina da finta innocente sulle linee di Cindy Lauper, energia da turboreattore e un sax dal suono squarciante e sensuale che ha appreso dalle lezioni di King Curtis, Cannonball Adderley e Clarence Clemons, il suo primo idolo Mindi Abair, che secondo Bobby Rush suona il sassofono con l’entusiasmo di un armonicista blues, esibisce delle solide credenziali per diventare la prossima meteora del firmamento pop/soul/rock. E qui sta il tranello. La strumentista, cresciuta in Florida ma di casa a Los Angeles, vanta già una carriera lunga così. Al punto da poter pubblicare una ricca antologia delle sue opere pescando…

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“You Ain’t Unlucky” è il titolo dell’album d’esordio della diciassettenne Veronica Lewis, che ad oggi, ha fatto incetta di premi e di convocazioni a festival di prestigio Occhiali scuri, cotonatura anni Cinquanta e una precisione viziosa al pianoforte che confina con la scelleratezza di fuorilegge come Jerry Lee Lewis o Little Richard, la bostoniana Veronica Lewis ha già scorrazzato il Nord America facendo incetta di premi e di convocazioni a festival di prestigio prima ancora di avere l’età per la patente. Ora, a diciassette anni, pubblica l’album d’esordio, uno sguardo goloso d’affetto alla sua era artistica di riferimento e ai…

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Per anni il continente australiano ha dato buona prova della sua ricettività nei confronti dei suoni “di casa” al pubblico del Porretta Soul Festival grazie alle Sweethearts, la frizzante big band scolastica di Geelong, nello stato di Victoria, dalle cui file è pure nata una piccola stella, la fascinosa Georgia Van Etten. Il genere artistico ha attecchito non però soltanto sulla base di una nostalgia esterofila; come nel roots rock e nel blues, esiste una scena soul autoctona di grande interesse Cresciuta a Sydney, l’agguerrita Emma Donovan è figlia di genitori appartenenti a due ceppi aborigeni diversi. La cantautrice dalla…

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Tra le troppe conseguenze nefaste della pandemia, con l’annullamento dell’edizione 2020 del Porretta Soul Festival è sfumata anche la possibilità di applaudire dal vivo John Németh. Sarebbe dovuto salire sul palco del Rufus Thomas Park, già calcato con successo dai Bo-Keys e da quello stesso Scott Bomar presso i cui studi – gli Electraphonic di Memphis – Németh ha inciso l’ultimo album, in uscita presso la Nola Blue diretta da Sallie Bengtson Ungherese per parte di padre, il quale combatté l’invasione sovietica nel 1956 e, sconfitto, riparò in Idaho, fino all’età di ventinove anni John ha vissuto tra i campi…

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Una serie di album eccellenti, pubblicati negli anni Duemila, documenta la fertile vena per il blues dell’interprete di “Runaround Sue”. La passione è però di più vecchia data. “The Wanderer”, racconta Dion DiMucci, “era già un blues in dodici misure, e nei miei primi tempi facevo cover dei pezzi di Willie Dixon e Jimmy Reed, causando la costernazione dei pezzi grossi della Columbia Records” Idolo del pop americano senza tempo, Dion ha ricevuto l’affetto sincero di più generazioni di ammiratori e di colleghi musicisti. Con “Blues With Friends”, una raccolta di quattordici titoli autografi (non tutti composti ad hoc; ad…

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È un bug generazionale quello che ha pizzicato il terzetto di millennial tiburtini Ménageàtrois, formazione acustica che mira all’essenziale e lo centra in pieno con la pubblicazione dell’omonimo EP d’esordio, in uscita il 15 maggio Attivissimi dal 2017 sulla scena live di Roma e provincia, si sono fatti notare anche sul suolo tedesco, in un recital organizzato presso il consolato italiano di Colonia. La frontgirl Clarissa Dominici racconta in musica piccole storie amene di apparente quotidianità, raccattate ai confini del nonsense e ravvivate da uno spirito swingante, non distante dal blues, da emotività latine e da certo jazz da piano…

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Pensionati a rischio Covid-19, prendete nota delle parole del quasi settantanovenne Charlie Watts. È suo il commento più diplomatico all’uscita di “Living In A Ghost Town”, nuovo singolo della formazione di cui è batterista da 58 anni: “Penso che questa canzone rispecchi l’umore del momento, spero che le persone che l’ascoltano siano d’accordo”. Non ci si può continuare a vendere come la più grande rock ‘n roll band del mondo se non si colgono occasioni come questa L’ultimo parto dei Rolling Stones, perfezionato in piena pandemia, è corredato da un video che descrive gli effetti del lockdown, in superficie e…

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